PadelConsigli. Epicondilite. Mito o realtà?

L’epicondilite spiegata dall’esperto
Roma, 6 novembre 2016 – Il suffisso ‘ite’, è noto, indica l’infiammazione dell’organo o del tessuto cui il termine stesso si riferisce. Nel caso della tanto (ab)usata parola “epicondilite” significa l’infiammazione dei tendini che si inseriscono sul gomito, in dettaglio sull’epicondilo laterale. Vero, sì, ma in parte. Con le ultime evidenze scientifiche, invece, «si è scoperto che è una patologia dove è presente una importante degenerazione a carico dei tendini coinvolti» spiega a PadelNostro, Marco Ferrelli *. «In questi casi le cure antinfiammatorie non hanno alcun effetto. Ma si rende necessaria una gestione più lunga e accurata della riabilitazione la cui pianificazione diventa di fondamentale importanza» aggiunge Ferrelli.
GOMITO DEL TENNISTA?
Il gomito del tennista – che colpisce non solo il tennista – «è una patologia molto frequente non solo negli sport con racchetta. Ma anche in quelli come la scherma e il baseball, per esempio, che causano ripetuti microtraumi o danni diretti all’epicondilo laterale. Per esempio un’eccessiva estensione dell’avambraccio o un non corretto movimento gesto-specifico» dettaglia il fisioterapista.
Inoltre, a causare l’insorgenza di questa patologia non sono solo le attività sportive, ma anche quelle lavorative quotidiane. «È infatti riscontrabile con frequenza in pazienti che praticano lavori usuranti con gli arti superiori – come il cuoco e il muratore – dove il sollevamento di pesi che si effettua ripetutamente provoca quelle micro-lesioni tendinee che saranno con il tempo le responsabili primarie dei sintomi» specifica Ferrelli.
BENDAGGI O TUTORI
Tornando al Padel, sui campi troviamo sempre più spesso bendaggi e tutori di varie forme e colori. Il fisioterapista fa presente che questi «spesso vengono utilizzati come unico rimedio per il trattamento di questa patologia, sono un ottimo ausilio per il dolore durante l’attività sportiva. Ma la gestione è molto più complessa e richiede trattamenti mirati e specifici» tiene a precisare.
ALLENAMENTO E PREVENZIONE
Per prevenire traumi e patologie, in agguato dietro l’angolo in uno sport veloce ed esplosivo come il Padel, Ferrelli suggerisce di entrare in campo con un minimo di preparazione atletica – «che sia a 360°, perché le caratteristiche di questo sport portano a una sollecitazione di molte strutture muscolo-scheletriche del corpo. Una specifica preparazione è quindi fondamentale per la prevenzione di tutte le altre patologie, come lesioni muscolari e distorsioni articolari, spesso frequenti nei padelisti poco attenti all’allenamento senza racchetta». In merito al riscaldamento muscolare e allo stretching, il fisioterapista ne sottolinea l’importanza, facendo notare che «a volte, la voglia di giocare è tale che ci si dimentica di preparare il corpo allo sforzo fisico: un grandissimo errore specialmente nel periodo invernale dove il riscaldamento pre-partita risulta essere molto importante».
IL PADEL COME SPORT DEL FUTURO
In merito all’esplosione del Padel in tutta Italia, Ferrelli – giocatore di livello da più di un anno – è convinto che non si tratta di una moda passeggera o di una mania momentanea – «Il movimento sta procedendo nella direzione giusta: se prima c’era gente che giocava a Padel, ora si iniziano a vedere persone che lo approcciano come uno sport vero e proprio: ecco perché – e ne sono sempre più convinto – il Padel sarà lo sport del futuro».
Buon Padel
Silvia Sequi per PadelNostro
FisioLab
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* fisioterapista della A.S. Roma specializzato in terapia manuale e riabilitazione sportiva, titolare dello studio FisioLab di Roma.