Carraro – Nirdaci. Il cuore del Padel batte in Italia

Intervista doppia a Gianfranco Nirdaci e Luigi Carraro, i signori del Padel italiano e mondiale si raccontano in esclusiva a PadelNostro
Roma, 6 maggio 2019 – PadelNostro, in concomitanza con l’avvio del Torneo di Padel, iniziato oggi, all’interno degli Internazionali BNL d’Italia, intervista in esclusiva i numeri 1 del Padel Italiano e Mondiale, Gianfranco Nirdaci e Luigi Carraro a capo, rispettivamente, della FIT dal 2015 e della FIP da novembre 2018.
Carraro, come sta evolvendo il Padel a livello mondiale?
A oggi sono 38 le Federazioni che fanno parte della FIP e altri 32 Paesi hanno chiesto di associarsi. I processi di approvazione sono duri e rigidi, i requisiti piuttosto stringenti.
Il termometro della crescita del Padel è stato – a Monte Carlo, durante la finale di un Master 1000 internazionale di tennis – vedere il villaggio commerciale che vendeva metà racchette da tennis e metà da Padel.
Nirdaci, si può parlare di autentica esplosione del Padel a livello nazionale?
Parlerei piuttosto di una costante e importante crescita. Entro la fine dell’anno stimiamo di arrivare a mille campi. Ora, tutto il movimento sta remando nella stessa direzione. In questo modo il Padel avrà non solo il riconoscimento olimpico, ma quello di sport trainante per i nostri giovani.
Carraro, al Foro Italico dal 12 al 18 maggio sarà ospitato uno tra i più prestigiosi tornei internazionali, il FIP 1000, con un montepremi di 15mila euro. A quali giocatori è rivolto? Vedremo qualche volto noto della classifica mondiale?
Il torneo è aperto a tutti, anche ai non classificati. Tra i volti del Padel mondiale ci sarà quello di Javier Garrido, il giocatore rivelazione di una recente tappa del World Padel Tour.
Il prossimo novembre si disputeranno i Campionati europei a squadre. L’Italia tra le possibili sedi?
Nirdaci: Siamo impegnati a cercare di capire quali potrebbero essere le condizioni migliori per poter ospitare un evento così importante. A breve daremo una risposta definitiva.
Carraro, nel tuo programma tra i punti centrali vi è quello di rendere olimpico il Padel per Parigi 2024. A che punto siamo con il percorso?
Abbiamo avuto diverse riunioni con altre istituzioni internazionali dello sport che stanno iniziando ad apprezzare il Padel.
Nirdaci, la riforma del Campionato a squadre dal 2021. Quale la idea di fondo? Incentivare il movimento femminile?
Esatto. Le donne avranno il Campionato a loro dedicato; inoltre c’è l’intenzione di introdurre un incentivo per le donne.
E i commissari tecnici come stanno lavorando?
È recente la notizia che Marcelo Capitani, responsabile della Nazionale Juniores, farà da super visore ai nuovi selezionatori: Stefano Pupillo e Sara d’Ambrogio.
Sono molto contento di questa scelta: Sara all’inizio si era lamentata molto di alcune nostre scelte, ma poi ha capito e si è messa al nostro fianco. E poi Stefano, un atleta dal cuore d’oro, ex componente della squadra de Le Molette. Nel 2015 il C.C. Aniene vinse il suo primo scudetto di serie A grazie a Isidoro Spanò – all’epoca capitano della squadra de Le Molette – che ha atteso un giocatore dello storico circolo romano (Vincenzo Santopadre, la cui partita fu decisiva, ndr), impegnato per il battesimo della figlia. Ecco, questo è lo spirito giusto nello sport. E nel Padel.
Buon Padel
Silvia Sequi