PadelConsigli. Tornei, come stare mentalmente al 100%

Alcuni suggerimenti per stare mentalmente al top durante una partita di torneo
Antonio si è iscritto a un torneo di Padel vicino casa. Finisce di lavorare alle 8 di sera e la sua prima partita di questa competizione inizia alle 20.30. Il suo lavoro è stato duro, anche se non fisicamente, però lo è stato da un punto di vista mentale. Arriva perciò alla partita “con molte cose in testa”, mentalmente poco concentrato al 100% nella partita. Arriva giusto in tempo per “mettersi le cose da Padel”, si cambia rapidamente ed entra in campo quando gli altri tre giocatori si stanno già scaldando. Dopo cinque minuti inizia la partita: le prime palle le sbaglia “in modo incomprensibile”, secondo le sue stesse parole. In poco tempo perdono i primi tre game.
Juan si allena almeno due ore al giorno perché vuole raggiungere “un livello alto di Padel” e partecipa soprattutto a tornei federali, prendendoli “molto sul serio”. Quando arriva a una partita inizia il suo “lungo riscaldamento” che “coinvolge tutti i gruppi muscolari” con l’obiettivo di “entrare al top”, ossia affrontare la partita mentalmente al 100%. Nell’ultimo torneo ha fatto ciò che fa sempre: riscaldò bene i suoi gruppi muscolari. Nonostante ciò, quando iniziò l’incontro, aveva una sensazione che non gli piaceva: notava un eccesso di accelerazione, come se volesse fare le cose con fretta. Questo gli fece sbagliare colpi insoliti per lui e iniziare con svantaggio il primo set.
I momenti che precedono una partita influiscono in modo decisivo su come si affronta quella stessa partita. In qualsiasi tipo di competizione se non si inizia con uno stato ottimale – sia fisico che mentale – questo poi si “paga”. Normalmente quando ci si riscalda si considerano aspetti fisici e tecnico-tattico (sentire i colpi, la direzione, “provare il campo”), ma quelli psicologici o mentali? E’ possibile “riscaldarsi” per approcciare una partita a un livello ottimale di funzionamento mentale? E’ possibile iniziare una partita mentalmente al 100%?
Ciascun giocatore e giocatrice ha uno stato ottimale nel quale si sente davvero a proprio agio per poter competere. E quando prova questa sensazione gioca bene e da’ il suo massimo. Uno stato di eccitazione giusto – né troppo “nervoso”, ma nemmeno eccessivamente rilassato – la sensazione che le cose vadano secondo quanto previsto, focalizzare gli stimoli importanti connessi con il gioco e sapere che si sta nello stato ottimale per affrontare la competizione. In poche parole, se si vuole che i “muscoli” siano preparati alla sfida è auspicabile che anche la “mente” sia disposta a iniziare al 100%.
Di seguito alcune strategie per aiutarci a stare al 100% in una partita:
· messaggi adeguati: il tipo di messaggi che noi “inviamo” influiscono nel nostro comportamento sportivo. Tanto ciò che ci diciamo su come lasciare il segno sul nostro stato fisico quanto mentale per fare fronte a una situazione concreta (anche nel riscaldamento);
· obiettivi pianificati adeguatamente: il tipo di obiettivi – che siano aderenti o meno alla realtà – se diamo più importanza al risultato o a ciò che possiamo fare per raggiungerlo;
· trovare il ritmo giusto: l’attivazione fisiologica influisce nella attivazione mentale e viceversa. Trovare questa attivazione ottimale e cercare strategie in tal direzione, muoversi al ritmo giusto, controllare un eccesso di “pensieri intrusivi”, respirare in modo giusto;
· scegliere stimoli rilevanti per l’attenzione: esistono elementi dei quali tenere conto e altri no. Ci sono stimoli dell’attenzione che ci aiutano a migliorare e altri a peggiorare;
· strategie di conoscenza di sé e autoregolazione: fanno riferimento a quanto il giocatore/giocatrice conosca se stesso/a, quali elementi influiscono nel loro funzionamento, cosa può fare per autoregolarsi e arrivare a un livello ottimale nel momento di iniziare una partita;
· altre strategie: adattabili a ciascun giocatore o giocatrice per raggiungere l’obiettivo di arrivare al 100% alla partita (da ricordare che ciascuno di noi è unico e precisa è la strategia da adattare individualmente).
La strategia è una combinazione di aspetti fisici, tecnico-tattico e anche psicologici e mentali. In questo modo, Antonio e Juan trovarono il loro modo di “entrare nella partita mentalmente al 100%.
Antonio ora – già quando si cambia prima di entrare in campo – cerca il modo di “andare a un ritmo adeguato”. I suoi movimenti non sono tanto accelerati, ha preparato inoltre due semplici strategie di autoregolazione fisiologica e di controllo dei pensieri. Si pone poi obiettivi consoni a ogni partita che lo aiutano a trovare lo stato ottimale all’inizio della partita.
Anche Juan si era reso conto che entrava in molte partite troppo accelerato. Confuse l’“entrare al 100%” con un eccesso di attivazione. Imparò qual è il suo stato ottimale e ora, nel riscaldamento, utilizza anche strategie “mentali”. Si concentra sugli stimoli rilevanti del riscaldamento e sulle sensazioni giuste del suo corpo. Inoltre utilizza una tecnica di respirazione che lo aiuta molto ad “abbassare l’eccesso di attivazione” e, attraverso gli obiettivi giusti posti in ogni partita, mantiene la sua mente “sempre in ciò che realmente lo aiuta a giocare bene in quelle partite”. Ora, quando termina il riscaldamento è capace di sapere se si è “riscaldato bene mentalmente” o meno. E, in caso contrario, sa come autoregolarsi all’ultimo momento per cercare questo stato ottimale all’inizio della partita.
di David Peris
fonte: padelgood.com
traduzione e adattamento: Silvia Sequi per PadelNostro
foto: World Padel Tour (in senso orario: Marta Marrero e Alejandra Salazar numero 2 del ranking mondiale)