Tornei sociali e amatoriali, questi (s)conosciuti…

PadelNostro fa il punto con Gianfranco Nirdaci sulle varie tipologie di competizioni

 

Roma, 24 marzo 2016 – Cresce il numero dei giocatori di Padel a livello dilettantistico, o meglio, amatoriale. Quella dimensione di attività sportiva praticata in modo non sistematico e continuativo, ove a vigere sono la spensieratezza e il divertimento.
Tanti giocatori, molti i tornei e gli eventi che le realtà sportive affiliate alla FIT Paddle* organizzano per dare un pizzico di competitività e di agonismo agli incontri. Al contempo si intensifica anche la confusione. Del resto si tratta di uno sport nuovo, ancora da plasmare, dunque da disciplinare. Per fare chiarezza, la Fit Paddle ha redatto un comunicato, fornendo una breve illustrazione delle regole federali. E PadelNostro ha fatto il punto con Gianfranco Nirdaci, coordinatore nazionale. Oltre alle competizioni a livello agonistico, a essere regolamentati sono anche i tornei cosiddetti “sociali” e “amatoriali”. nirdaci

I TORNEI O CAMPIONATI SOCIALI

«La realtà sportiva, affiliata alla Fit Paddle, che intende organizzare un torneo sociale – spiega Nirdaci – può darne comunicazione al competente Comitato Regionale anche con un semplice messaggio di posta elettronica». Alla competizione possono partecipare tutti gli atleti iscritti nel libro soci del circolo, tesserati da quest’ultimo con una tessera agonistica o non agonistica, per quanto concerne le Associazioni Sportive (A.S.); per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (A.S.D.) la partecipazione è prevista per tutti gli atleti tesserati dal circolo che siano in possesso di tessera FIT (agonistica o non agonistica).

In particolare, al torneo sociale possono al contempo partecipare sia gli atleti agonisti che non agonisti «basti che sia specificato nel tabellone e che siano tesserati per la struttura che organizza il torneo» sottolinea il coordinatore nazionale. Nel caso in cui il giocatore risultasse tesserato per altro e volesse partecipare al torneo sociale organizzato da altro affiliato, la struttura stessa potrà richiedere alla FIT il rilascio di una tessera socio al giocatore, al costo di 15 euro.

Coloro, invece, che non sono in possesso di tessera FIT non agonistica (con validità di un anno solare, ndr) possono chiedere di essere tesserati per la struttura sportiva che organizza il torneo, pagando 15 euro (tessera Padel non agonistica) e presentando un certificato medico di sana e robusta costituzione. Un circolo – in un anno – normalmente organizza al massimo tre tornei sociali e non è necessario richiedere il riconoscimento federale, così come non è obbligatoria la presenza del giudice arbitro, ma quella di un direttore di gara che ne svolge le funzioni e i compiti.

tornei padel LE COMPETIZIONI AMATORIALI

Altro discorso vale per i tornei amatoriali “non agonistici”.  «In questo caso il circolo che intende organizzare una competizione lo può fare se i partecipanti sono in possesso della tessera FIT non agonistica e non sono presenti nella classificati nazionale» spiega Nirdaci. Il torneo amatoriale “non agonistico” deve essere richiesto al Comitato Regionale di appartenenza, tramite il fiduciario, vi possono partecipare esclusivamente i tesserati Padel non agonisti e la tassa torneo è pari a 25 euro.

LE SANZIONI

Chi non dovesse rispettare queste regole rischia un controllo da parte degli organi federativi e le conseguenti sanzioni che possono andare dall’ammenda pecuniaria – a carico della struttura sportiva e del singolo giocatore – fino alla sospensione o alla penalizzazione di quest’ultimo nella classifica federale.

Buon Padel

Silvia Sequi per PadelNostro 

* branca della Federtennis

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Marzo 24, 2016

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