Barbaro (ASI): “Valorizzare lo Sport, tutto”

PadelNostro intervista Claudio Barbaro, senatore e presidente ASI che auspica il ritorno del Ministero dello Sport
Roma, 20 giugno 2022 – Da oltre 30 anni, la carriera di Claudio Barbaro si snoda tra la politica e lo sport: deputato dal 2008 al 2013, dal 2018 è senatore della Repubblica Italiana e, a ottobre 2020 è stato rieletto – all’unanimità – presidente di ASI nazionale (Associazioni Sportive e Sociali Italiane)*. Lo scorso marzo, in Senato, è passato il disegno di legge costituzionale di modifica dell’articolo 33 della Costituzione per l’introduzione del diritto di accesso alla pratica sportiva nel nostro ordinamento. Una battaglia culturale molto sentita dal senatore e presidente ASI che vede recepito nell’articolo 33 anche un suo emendamento.
Senatore, un iter in discesa quello dell’entrata in Costituzione del diritto allo sport?
Se si fa riferimento al dato storico, non direi. Abbiamo atteso oltre 70 anni per discutere seriamente della questione e dell’assenza di un così importante presidio nella nostra Costituzione. Se facciamo invece riferimento a questa nuova stagione, sicuramente la convergenza sul tema è stata ampia.
L’ingresso dello Sport nella nostra Carta Costituzionale riconosce una dignità finora negata a questo mondo nonostante milioni di praticanti, migliaia di operatori di questo comparto, una rete sociale diffusa, oltre centomila strutture su tutto il territorio nazionale, presidi socio-sanitari, vere e proprie agenzie educative. Una dignità negata anche perché, per tanto troppo tempo lo sport è stato legato al solo aspetto competitivo.
É stata importante l’approvazione di un suo emendamento…
Firmato insieme con i colleghi senatori Iannone e Malan: con sole cinque parole (“In tutte le sue forme”) ha ribadito che la pratica sportiva è da intendersi in tutte le sue forme ed espressioni, organizzate e non, al fine di valorizzare tutto lo Sport, anche quello dilettantistico, amatoriale, di mero allenamento, di base e di prossimità.
L’apporto del sottosegretario Vezzali sul tema?
Quella della Vezzali è stata sicuramente una visione condivisa con chi ama lo Sport e crede che questo sia un punto fermo di educazione, valori, salute e benessere. Il Sottosegretario, da atleta, sa di cosa parliamo e si è battuta per affermare questi valori. Mi sia permesso, però, dare spazio anche a quali sono state le origini di un traguardo che consideriamo storico e fondamentale per la cultura del nostro Paese.
Abbiamo ricordato, nel corso della discussione in Senato, come la prima volta di un disegno di legge approdata in Parlamento sia datata 1994 e il firmatario della proposta fu il capogruppo di Alleanza Nazionale, senatore Giulio Maceratini. L’approvazione definitiva del disegno di legge dovrà rappresentare non un punto di arrivo ma di partenza. A cominciare dall’istituzione del Ministero dello Sport.
La stretta collaborazione con Sport e Salute, lo scorso anno, ha portato a un importante accordo per i corretti stili di vita. Ci sono altre iniziative nel prossimo futuro?
Da poco è terminato, per esempio, il progetto denominato “Sport 360” i cui obiettivi erano quelli di favorire l’attività sportiva gratuita in favore di almeno 200.000 persone tra Under 19 e Over 65; promuovere e stimolare tra i soggetti in target il coinvolgimento di circa 35.000 utenti inattivi; coinvolgere nel progetto almeno 800 ASD/SSD aderenti al progetto. Sulla scorta di questa e altre esperienze similari, anche il prossimo futuro sarà costruito su tre grandi direttrici funzionali allo sviluppo dello sport per tutti: stili di vita attivi, servizi all’associazionismo di base cuore pulsante dell’attività sportiva nel nostro Paese e studi e ricerche su tendenze e scenari utili per disegnare il futuro.
Volgendo lo sguardo al Padel, cosa pensa del suo inarrestabile successo?
Il Padel è uno sport per tutti. Basta una racchetta, una pallina e affittare un campo tra i tantissimi che stanno nascendo un po’ in tutta Italia. Si tratta di una disciplina semplice da imparare e che, giocata in doppio, facilita la socialità e il divertimento. Poi diventare bravi è altra questione, come in tutti gli sport.
Bisogna aggiungere che il Padel è praticabile da uomini e donne praticamente di ogni età. L’indicazione per l’attività agonistica è dagli 8 ai 40 anni, ma nulla vieta di praticare Padel amatorialmente a ogni età. Oggi si stima sia praticato da circa 850 mila persone e il numero dei campi – in tutta la penisola – è arrivato a sfiorare i 5.900. Si consideri che, solo 4 anni fa, nel 2018, questa cifra si aggirava intorno alle 500 unità.
ASI ha scommesso su questa disciplina già nel 2018, creando un Settore tecnico. Quali i progetti in cantiere?
Il frutto del lavoro operato dalla struttura nazionale è visibile nelle le Asiadi a Rossano Calabro dove si sono concluse le finali del campionato nazionale. Siamo ancora in una fase di partenza e di strutturazione del Settore ma siamo già riusciti a coinvolgere varie Regioni. Per noi, questo, è un punto di partenza molto incoraggiante.
La nostra progettualità mira a diffondere sempre di più il regolamento, come ha sottolineato la responsabile ASI del Settore Padel Marta Sannito, a tutti i comitati provinciali di ASI, auspicando che sempre più città possano organizzare il proprio campionato provinciale e poi regionale fino all’accesso alle finali nazionali che vorremo sempre riproporre per questo periodo di giugno.
* ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI tra i più importanti d’Italia
Buon Padel
Silvia Sequi